Pietro Antonio Gratarol: Narrazione apologetica di Pietro Antonio Gratarol, nobile padovano.
1.700,00 €
Rarissima prima edizione della Narrazione Apologetica di Pietro Antonio Gratarol, alla quale si allega l’ancor più raro foglio volante con l’Avviso nel quale il Gratarol si impegna a saldare i debiti contratti, che gli costarono l’esilio.
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Descrizione
Stockholm presso Enrico Fougt cavalliere del real Ordine di Wasa 1779
In calce sul frontespizio: Della presente narrazione si trovano alcuni esemplari in Ginevra presso M. Teron l’aine, in Amburgo auf den Hamburgifchen Adress Comptoir
4° Pagine 1 carta bianca + 4 non numerate + 148 + 1 carta bianca. Bella legatura coeva in tutta pelle con lievi abrasioni al piatto anteriore e cornici dorate ai piatti, Ricchi fregi in oro al dorso. Sguardie in carta marmorizzata. Tagli rossi. Ottimo e fresco esemplare. All’interno è conservato il rarissimo: AVVISO stampato sempre a Stoccolma il Primo Giugno 1781 (senza luogo ne stampatore) dove Pietro Antonio Gratarol comunica ai suoi creditori, l’intenzione di saldare tutti i suoi debiti, col denaro proveniente dalla vendita della sua opera, e di riscuotere il loro credito più gli interessi maturati dal Procuratore Pier Francesco Tini, negoziante in Genova. (Superfluo sottolineare la grande rarità di quest’ultimo). Ottima e fresca copia di questo rarissimo libro, apparentemente stampato in soli 600 esemplari. Cfr: Cicogna, Saggio di bibliografia veneziana, tomo I, p. 436, n° 3210 Nicola Mangini, Le “memorie inutili” di Carlo Gozzi in Ateneo Veneto, vol.34 (1996), pp. 131-144. Per uno studio e d un commento esaustivo sull’opera, vedi: Bruno Capaci, Il processo nell’autobiografia: la Narrazione apologetica Di Pietro Antonio Gratarol, In Quaderni Veneti n°25, pp. 97-117. Sull’argomento: G. Damerini, La vita avventurosa di Caterina Dolfin-Tron, Milano 1929. Libro assai raro, poichè, la maggior parte delle copie vennero fatte distruggere per ordine della Repubblica Veneta. Inimicatosi con l’amante Caterina Dolfin-Tron e con Carlo Gozzi che lo aveva messo alla berlina come libertino, costretto a fuggire da Venezia, il Gratarol pubblicò a Stoccolma questa narrazione contro il governo veneto “di cui con un misto di esagerazioni e verità, descrisse la corruzione e l’intrigo dominanti perfino nel Consiglio dei Dieci.”. Condannato in contumacia, visse a Stoccolma, poi in Inghilterra – ove godette della protezione di Lord Morton Pitt – quindi a Lisbona, negli Stati Uniti e in Brasile. Morì durante un viaggio verso il Madagascar con l’avventuriero M.A. Beniowsky ed il conte e la contessa Adelsheim.
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